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Invisibile di Andrea Cremer e David Levithan – Citazioni

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Ad alcune persone viene concessa una vita relativamente giusta. Ma altre… devono portare il peso dell’ingiustizia del mondo

Laurie ha fatto quello che gli riesce meglio. Vede il mondo con gli occhi dell’altra persona, della persona ferita. Sta vedendo la vita con gli occhi del ragazzo invisibile, che guarda tutto senza essere visto a propria volta

Penso che questo possa essere il modo più facile per vivere: concentrarsi solo sulle piccole cose, e non permettere mai alla tua mente di vagare verso le cose grandi. Ma è una falsa premessa, costruita sull’assunto che puoi scegliere dove va la tua mente. O dove va il tuo cuore.

«Sei un lettore, su questo non c’è dubbio. Potresti aver letto Piccole donne, ma non ti è piaciuto abbastanza per farti andare avanti e leggere Piccoli uomini. Non ti preoccupare, ti perdono. Forse sei fissato con Twain. O Vonnegut. Nel profondo del tuo cuore, c’è una parte di te che crede ancora in Narnia e nella Fabbrica del Cioccolato e nei Cavalieri della Tavola Rotonda. Forse non nel Giardino Segreto, ma ti perdono anche quello. Ci sto prendendo?

Quando vivi a New York, non puoi fare a meno di sapere cose che solo i newyorchesi sanno. La maggior parte di esse ha a che fare con l’abituarsi alle cose. Come la metro. In quasi tutte le parti del mondo, l’idea che ci siano centinaia di chilometri di gallerie sotterranee con rotaie elettrificate su cui scorrono treni avanti e indietro sarebbe fantascienza. Ma qui è la vita. Ogni giorno scendi lì sotto. Sai esattamente dove metterti sulla banchina. Se lo fai abbastanza a lungo, cominci a riconoscere alcune facce. Anche con milioni di persone, cominci a raccogliere un vicinato intorno a te. Ai newyorchesi piace da morire la grandezza: i grattacieli, la libertà, le luci. Ma amano moltissimo anche quando possono ritagliarsi un loro spazio personale. Quando il tizio all’edicola all’angolo sa quale giornale vuoi. Quando il barista ha il tuo ordine bell’e pronto prima ancora di poter aprire bocca. Quando cominci a riconoscere la gente nella tua orbita, e sai che, per esempio, se stai aspettando la metro delle otto e quindici, è probabile che ci sia anche la rossa con l’ombrello rosso»

Penso che sarebbe geloso della mia invisibilità, se venisse a sapere di questa possibilità. Ma visto che non è così, sceglie altri modi per esserlo, le invisibilità più volontarie. Si nasconde tra i libri. Non mantiene mai il contatto visivo, così il mondo diventa indiretto. Va avanti a suon di mormorii.

Penso che sarebbe geloso della mia invisibilità, se venisse a sapere di questa possibilità. Ma visto che non è così, sceglie altri modi per esserlo, le invisibilità più volontarie. Si nasconde tra i libri. Non mantiene mai il contatto visivo, così il mondo diventa indiretto. Va avanti a suon di mormorii.

Anziani che, come me, rimangono seduti e osservano ciò che hanno intorno, come se avessero tutto il tempo del mondo, quando nel profondo sanno che è vero l’esatto opposto

«Volevo soltanto tornare di nuovo in piedi». «E io avevo deciso di voler rimanere in piedi. È la differenza che c’è tra un salto e un balzo, no?» «In che senso?» «Quando fai un salto, sai che cadrai. Invece fai un balzo quando pensi che ci sia qualcosa dall’altra parte» Le cose facili sono prive di valore», dice Laurie, e mi rendo conto che sta parlando sia a Sean che a me. «Sono le cose difficili che contano. Sono queste le cose per le quali vale la pena fare il balzo»

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