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La città & la città di China Miéville

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La prima lettura del mese di Febbraio è un libro del 2009 scritto dal famoso Miéville, un autore inglese di fantasy e fantascienza, pubblicato in Italia da Fanucci Editore.

La città & la città, è una storia molto particolare e seppure fossi molto entusiasta di intraprendere questa lettura, già subito dopo le prime pagine mi sono resa conto che non era il libro che mi aspettavo.

Non fraintendetemi, Miéville è geniale, non ho altre parole per descriverlo. Ma il libro si divide in due parti: la descrizione dell’ambientazione distopica e un’indagine, che è la parte che mi è piaciuta di meno.

Tutto inizia con un omicidio, una ragazza è stata uccisa nella città di Beszel, tutti pensano si tratti di una prostituta, ma le prove sono contrastanti e la polizia non riesce a trovare una soluzione. I due agenti Corwi e Borlù, iniziano così a sospettare che la morte della ragazza non sia avvenuta nella città in cui è stata ritrovata, ma nell’altra città, a Ul Qoma.

A parte i nomi di tutti i personaggi e delle città che non potrei mai pronunciare. Il problema principale di questa storia è la confusione creata dalla narrazione. I protagonisti non sono abbastanza definiti e caratterizzati così da poterli riconoscere. Abbiamo a dispositizione dei nomi, nella maggior parte dei casi non si capisce nemmeno se siano uomini o donne e sappiamo che sono tutti poliziotti e qualche studente.

La lettura però procede lo stesso, perché la parte interessante è che le due città, in cui i due detective portano avanti le indagini, occupano esattamente la stessa area geografica, sono sovrapposte.

La bravura dell’autore è stata proprio quella di descrivere molto bene la dinamicità della disposione di queste due città, che trovo assolutamente intrigante. Ci troviamo in una città, ma nello stesso tempo anche nell’altra. Le due città hanno le stesse strade, gli stessi edifici ma non parlano la stessa lingua e non hanno le stesse leggi.

Gli abitanti di una o dell’altra si ignorano completamente o per usare una parola dello scrittore, hanno imparato a disvedersi. Ma cosa significa? Semplicemente ognuno vive la sua vità nella città a cui appartiene. Ogni abitante di una città ha imparato a guardare solo quello che gli è concesso, mentre tutto il resto, che appartiene all’altra città, è visto come un’ombra indefinita. E’ cosi difficile da immaginare che non riesco nemmeno a capire come abbia fatto Miéville a pensarlo.

Come in tutte le società c’è qualcuno che supervisiona costantemente le due città per evitare che ci siano dei contatti. Questo qualcuno, viene chiamata “La Violazione”, una specie di governo alieno che ha potere su tutto, ma che nessuno ha effettivamente mai visto.

E se ci fosse anche una terza città sovrapposta, sarebbe possibile? E la violazione ne sarebbe al corrente? O si tratta solo di leggenda?

Sono curiosa di leggere altro di questo autore, ma nello stesso tempo ho paura di ritrovarmi nella stessa situazione!

Fatemi sapere se avete letto qualcosa di Mieville e cosa ne pensate!

 

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