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La grande tragedia del mondo è adeguarsi alla realtà – Prometto di sbagliare di Pedro Chagas Freitas

Prometto di sbagliare è un fenomeno editoriale senza paragoni. Appena uscito ha conquistato la vetta di tutte le classifiche bestseller, rimanendo per mesi ai primi posti. È stato venduto in tutto il mondo dopo aste agguerrite.

Bisogna essere bambini. Imparare a invecchiare è imparare a giocare. Essere vecchi è imparare tutto di nuovo.

Il mondo è cambiato quando tu sei cambiato. Il mondo è invecchiato quando tu sei invecchiato. Quello che prima era banalità ora è un’impossibilità.

Vuoi giocare a calcio e non riesci, vuoi ballare tutta la notte e non riesci. E la tua vita per molte ore della tua giornata è questo: volere e non riuscire. Non c’è momento più triste di quello in cui desideri qualcosa e il corpo di impedisce di averla. Il corpo è bastardo.

Il corpo serve solo a offrirti false illusioni. Ti fa credere che puoi tutto, ti nutre di sensazioni. E poi te le sottrae poco a poco. Una per una, piano, perché faccia più male.

Devi solo essere capace di scoprire nuove sensazioni. Come un bambino. Un bambino che pur avendo pochi giocattoli avrà sempre tutti i giocattoli del mondo. Un bambino che trasforma un paio di calzini in un aereo, un osso di pollo nella torre Eiffel, una maglietta bucata nell’occorrente per giocare a calcio.

Invecchiare è trasformare un corpo incapace di avere emozioni sperate in un parco giochi da esplorare.

Più delle malattie, più della crisi economica, più che delle sconfitte di tutti i giorni, la grande tragedia del mondo è adeguarsi alla realtà.

Perché è l’assenza dei sogni, l’assenza di obbiettivi, l’assenza di progetti, l’assenza di volontà: l’assenza di rivoluzione.

E c’è sempre meno rivoluzione al mondo. Se non c’è la rivoluzione puoi essere tutto tranne che più felice.

Il problema del mondo non è la massificazione, è la maificazione. La massificazione del ma. Il problema del mondo è linguistico. Il problema del mondo non sono le convulsioni; sono le congiunzioni.

L’ossessione, diabolica, nei confronti del però, del nonostante, del tuttavia. “Però” un cazzo. “Nonostante” un cazzo. “Tuttavia” un cazzo.

Il novantanove per cento delle persone dice “ma” ogni volta che parla; e il restante due per cento è felice. Per quanto siano grandi le difficoltà, per quante volte si creda di non farcela.

Per quanto tutto sembri dire “ma”, c’è sempre qualcuno che non si adegua.

Anche se può sembrare evidente, il grande segreto per rimanere vivi è morire soltanto quando si viene seppelliti. Fino a quel momento hai l’obbligo di sognare, di proiettare, di credere. Fino a quel momento ai l’obbligo di tentare. E per tentare non è mai tardi.

Se hai ottant’anni e vuoi ancora provare il miglior orgasmo della tua vita: vai, tenta. Se hai novant’anni e vuoi ancora scrivere il libro della tua vita: vai, tenta. La cosa più probabile è che tu non ci riesca. Ma solo l’improbabile merita lo sforzo. Persino la felicità, se è prevedibile, è una tristezza. Credere nell’improbabile è, probabilmente, la migliore decisione che si possa prendere nella vita.

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