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Citazioni dal libro “On Writing” di Stephen King

Non ho mai letto un libro di Stephen King e probabilmente non lo leggerò mai perché sono una fifona, ma l’ho sempre ammirato per la capacità di scrivere tanti libri e tenere tanti lettori incollati alle sue pagine, e questo libro mi ha fatto scoprire molto di più su quell’uomo e su come è diventato uno scrittore, ma prima di tutto un lettore.
Ness Parker
Quote seeker

Però sono contento di avere scoperto la tv relativamente tardi.

[…]sono parte di un gruppo abbastanza esclusivo: l’ultimo pugno di romanzieri americani

che ha imparato a leggere e scrivere prima di una dieta quotidiana a base di stronzate video.

Se siete autori in erba, non sarebbe male sbucciare il cavo del televisore,

avvolgerlo intorno a un chiodo e rificcarlo nella presa,

per vedere se l’apparecchio salta e quanto lontano.

Verso i quaranta mi sono reso conto che qualsiasi autore di prosa o poesia,

colpevole di avere pubblicato anche un solo verso o una sola riga,

è stato accusato di sprecare il suo dono divino.

Se scrivi ci sarà sempre qualcuno che proverà a rovinarti la festa.

Subito dopo viene la consapevolezza che rifiutarsi di completare un lavoro perché troppo complicato, emotivamente o creativamente, rappresenta una pessima idea.

La vita non deve essere di sostegno all’arte, ma viceversa.

I libri possiedono la straordinaria caratteristica di essere una magia portatile.

Di solito ne ascolto uno in macchina e me ne porto dietro un altro dovunque vada.

Non si può mai sapere quando servirà un momento di evasione.

Non accostatevi a una pagina bianca con leggerezza.

La parola è soltanto la rappresentazione di un significato che la scrittura non riesce quasi mai a eguagliare.

L’obiettivo della narrativa non è la correttezza grammaticale, ma mettere a proprio agio il pubblico e poi raccontargli una storia… facendogli però dimenticare che sta leggendo, quando possibile.

Saper scrivere e parlare bene è seducente.

Se non fosse così, perché parecchie coppie che iniziano la serata con una cena poi finiscono a letto?

Anche dopo mille pagine non siamo disposti ad abbandonare il mondo che lo scrittore ha inventato per noi e i personaggi che lo abitano.

Mi trascino dietro un libro dovunque vada e approfitto di qualsiasi opportunità per sbirciare tra le sue pagine.

Quando scovate qualcosa per cui siete portati, qualunque sia, vi ci impegnate finché non vi sanguinano le dita o i globi oculari non rischiano di cascarvi dalle orbite.

Un particolare del mio lavoro che amo più del resto è l’intuizione improvvisa e fulminea di quando ti accorgi che tutto si collega alla perfezione.

Scrivere non c’entra con i soldi, diventare famosi, rimorchiare senza problemi,

scopare facile o farsi un sacco di amici.

Alla fin fine, il nocciolo della questione è arricchire la vostra esistenza e quella dei lettori.

É rialzarsi, rimettersi in sesto e passare oltre.

Ritrovare la gioia.

Scrivere non c’entra con i soldi, diventare famosi, rimorchiare senza problemi,

scopare facile o farsi un sacco di amici.

Alla fin fine, il nocciolo della questione è arricchire la vostra esistenza e quella dei lettori.

É rialzarsi, rimettersi in sesto e passare oltre.

Ritrovare la gioia.