Stamattina mi sono svegliata con un’idea in testa e volevo rendervi partecipi di una mia scoperta storica.
Ultimamente mi capita spesso di venire a conoscenza di fatti storici apparentemente importanti o per lo meno interessanti di cui non ne sapevo davvero nulla, e invece di rimanere nella completa ignoranza ho pensato di ritagliarmi una piccola rubrica nel blog per parlarvi di queste scoperte.
NB: Se siete deboli di stomaco questo articolo non fa per voi.
Oggi vi racconto la storia di H. H. Holmes, un assassino seriale statunitense, uno dei serial killer americani più letali di tutto l’ottocento. A questo uomo, se così vogliamo chiamarlo, sono stati attribuiti oltre 200 omicidi.
Holmes visse un’infanzia violenta, suo padre soffriva di alcolismo ed era vittima di bullismo a scuola. Ci fù un particolare episodio in cui venne costretto a toccare il cranio di uno scheletro. Da questo momento in poi, la sua personalità inizia a cambiare, emergono pensieri perversi e progetta esperimenti su animali randangi.
Dopo alcuni anni, diventa un medico, si sposa e di trasferisce vicino a Chicago. In questo periodo Holmes commette il suo primo omicidio, a scopo di profitto, avvelenando una donna. Successivamente uccide una donna anziana e suo marito, prendendo le redini della farmacia in cui lavoravano.
Con i soldi di alcune frodi assicurative fece costruire un enorme edificio a tre piani che gli serviva da abitazione, farmacia, negozio e hotel: Holmes era solito infatti affittare molte delle camere. L’edificio era talmente imponente da essere soprannominato il Castello.
Era davvero un’importante costruzione e Holmes curò tutto nei minimi dettagli per portare avanti i suoi piani sadici. Fece delle modifiche alla struttura interna dell’edificio utilizzò il secondo e terzo piano per le camere da affittare, ma queste erano collegate insieme con una serie di corridoi, passaggi segreti e muri scorrevoli, un vero labirinto che diventava una trappola mortale per chiunque vi si addentrasse. Molte camere erano insonorizzate, in modo tale che nessuno potesse sentire le urla dall’interno.
Aveva istallato alcune botole sul pavimento che si aprivano a comando e facevano scivolare la vittima in cantina: lì si trovava una enorme piscina riempita di acido corrosivo, dove Holmes immergeva i corpi e i cadaveri dei malcapitati. Tutte le stanze erano inoltre delle vere e proprie camere a gas, progettate per uccidere chiunque si trovasse all’interno: tutte le porte potevano infatti essere bloccate dall’esterno, e i muri erano foderati con l’amianto: in tale modo, Holmes era libero anche di dare fuoco al gas presente nell’ambiente, evitando il propagarsi della combustione. In una delle stanze segrete si trovava infine un forno crematorio.
Holmes fu arrestato a Boston, 200 vittime dopo, mentre stava per imbarcarsi per l’Europa. Holmes confesso quasi tutti i suoi omicidi in una biografia che utilizzo per arricchirsi. Solo dopo alcuni anni venne dichiarato colpevole e condannato alla pena di morte.
Morì per impiccaggione in una lunga agonia di 15 minuti.