Le brave ragazze è un’inchiesta magistrale che ripercorre le brevi vite e la vergognosa morten di Padma e Lalli e osa chiedere: qual è il costo umano della vergogna?
Uttar Pradesh, Nord dell’India, 2014.
Sono simili quanto due chicchi di riso, Padma e Lalli, due cugine di sedici e quattordici anni.
Stesso viso a forma di cuore, stessi capelli di seta nera: Padma Lalli, cosí vengono chiamate, con un nome solo perché stanno sempre insieme, inseparabili mentre lavorano fianco a fianco dall’alba al tramonto, badando alle capre, accendendo il fuoco con il letame, impastando il pane per la famiglia. Avete visto Padma Lalli? È il 27 maggio quando le due ragazze svaniscono dal loro villaggio di Katra, poche, misere casupole affastellate in poco piú di un chilometro quadrato e bastano poche ore di ricerche per scoprire l’orrenda verità: Padma e Lalli vengono trovate impiccate a un albero di mango, i loro corpi, smossi dalla brezza, tendono l’uno all’altro come a condividere un ultimo segreto.
È una «morte come tante», ma la notizia è che i parenti non vogliono che vengano rimossi i corpi, invocano le autorità: che vengano a vedere, che li aiutino a trovare i responsabili di quello scempio.
Le immagini macabre fanno il giro del mondo.
E ogni volta che sembra emergere il profilo di un colpevole, subito la verità torna a farsi sfuggente.