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L’orologiaio di Filigree Street di Natasha Pulley

Tre personaggi che non sono mai quello che sembrano, un passato – e un futuro – che uniscono in modo singolare l’Inghilterra all’estremo Oriente, una miscela specialissima di storia e magia per un romanzo d’esordio che sfugge alle etichette e chiede al lettore di stare al gioco senza riserve.

Londra, 1883.

Thaniel Steepleton, giovane, modesto telegrafista al ministero dell’Interno, una sera trova un dono anonimo sul cuscino del suo letto: un orologio d’oro.

È proprio l’orologio, strillando, a salvarlo dall’esplosione di un ordigno che devasta un pub.

Thaniel si trasforma in investigatore antiterrorismo e rintraccia l’artigiano che ha creato il prodigioso manufatto: si chiama Keita Mori, viene dal Giappone e nel suo laboratorio in una stradina di vecchie case a Knightsbridge prendono vita straordinari esseri meccanici, prodigi luminosi, uccelli di bronzo, un polpo rubacalzini.

L’incontro con Mori – e quello con Grace Carrow, brillante studentessa di fisica che cerca di combattere i pregiudizi per diventare scienziata e scoprire la verità sull’etere luminifero – cambierà la vita di Thaniel.

Natasha Pulley

Natasha Pulley è nata nel 1988, ha studiato letteratura inglese a Oxford e si è laureata in scrittura creativa alla University of East Anglia. Vive a Bath. Ha lavorato come libraia da Waterstones e poi nella squadra editoriale di Cambridge University Press. A questo suo primo romanzo, bestseller internazionale tradotto in molti Paesi, è seguito nel 2018 Le torri di vetro, anch’esso pubblicato in Italia da Bompiani.

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