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Magic di V.E. Schwab

Per continuare al meglio le letture di questo mese, la mia scelta è ricaduta su questo distopico.

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Magic di Schwab ha un’ambientazione molto particolare; siamo a Londra, ma non quella che conosciamo noi. Una Londra divisa in quattro parti, in epoche diverse: Londra Rossa che utilizza la magia in modo molto controllato perché viene considerata una risorsa importante, ma non essenziale. Londra Grigia, invece, è completamente priva di magia. Londra Nera ne è stata sopraffatta ed è andata distrutta. Londra Bianca è l’unica che utilizza apertamente la magia, ma riesce ancora a mantenere un certo equilibrio.

Le diverse Londra, però, non possono in nessun modo comunicare fra di loro. Gli abitanti di una non conoscono l’esistenza dell’altra. Londra rossa e bianca, sono governate da due famiglie reali che hanno scoperto un modo per comunicare. Usano due Antari. Kell e Holland, due uomini che fanno parte di una stirpe molto forte di maghi che utilizzano la magia del sangue, ed è proprio quella che gli permette di viaggiare fra le diverse Londra.

La chiave di tutto, quando si parla di magia e potere è l’equilibrio. Cito una frase del libro: “La purezza senza equilibrio è la sua stessa corruzione.” Non avrei saputo riassumere meglio questo concetto. Per quanto si cerchi di fare la cosa giusta, la cosa perfetta; se questa non fosse bilanciata da un pizzico di imperfezione allora rischieremmo di ricadere nell’estremo opposto.

Putroppo non è così semplice entrare nel meccanismo della storia, sarà che sono passata da un libro per ragazzi ad uno per adulti nell’arco di pochi giorni, ma ho fatto fatica ad immergermi nel racconto. Il libro salta da una storia all’altra, e i nomi e l’ambientazione contorta non sono così facili da immaginare.

Un altro personaggio importante è Lila, una ladra che vive nella Londra Grigia e non ha mai conosciuto la magia. Lila è abbandonata a se stessa e sopravvive con quello che riesce a racimolare per strada. E’ molto brava a rubare, ma vorrebbe di più ed è alla ricerca della sua occasione.

L’evoluzione di questo personaggio mi ha appassiotato di più. Lila per tutta la sua vita ha sempre dovuto pensare solo a se stessa. Eppure all’improvviso uno sconosciuto irrompe nella sua vita ed inizia a parlare di magia come niente fosse. E anche se tutto sembra assurdo, anche se lei si preoccupa solo di se stessa, basta un gesto da parte di questo sconosciuto per farla riflettere. E da un momento all’altro è lei che si sente in dovere di aiutarlo. Lila, come tutte le persone che hanno vissuto in solitudine, non è abituata a gesti benevoli nei suoi confronti, ma in questi casi, basta un piccolo gesto umano per cambiare le carte in tavola.

In conclusione, consiglio assolutamente la lettura di questo libro, le aspettative non erano molto alte, ma ha tutte le carte in regola per essere promosso!

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