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Ninni, mio padre di Roberto Sapienza con Vittorio De Agrò

Cosa ho sottolineato questa volta? Venite a scoprirlo!

Ognuno di noi eredita qualcosa dai propri genitori e poi rielabora a modo suo.

Ma Domineddio non la pensa così. Dispone le cose come meglio Gli aggrada, incurante dei destino degli uomini, del loro dolore. E gli uomini si illudono di poter disporre del tempo , di progettare un futuro, di poter fare i conti senza l’oste, che è onnipotente. E fa e disfà, e crea e uccide, secondo le sue bizze misteriose.

Un uomo è tale se ha uno scopo, un obbiettivo, un progetto.

[…]ti invito a non nutrire mai sentimenti di invidia e gelosia. Sono compagne di vita orribili. Le ho provate e scontate sulla mia pelle, ma oggi, se fossi vivo, potrei ancora guardare tutti a testa alta. Altri invece, ovunque siano, staranno ancora pagando per la loro meschinità morale e intellettuale.

[…] Lo sai come funziona in Sicilia, Roberto. Catania è nella Trinacria e non fa eccezione. Basta una vaga diceria, un’infondata calunnia, un vociferato sospetto, una chiacchiera tra comari e ci si può ritrovare con un’etichetta infamante addosso. Puoi essere un mafioso, un parassita, un poco di buono, ma guai se la gente dubita della tua virilità.

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