Sveva è la voce narrante di questa storia, una voce che racconta di una famiglia, ma sopratutto di una zia, una di quelle che tutti vorrebbero, che fa i regali giusti, che ti difende nel modo giusto e che forse avresti voluto come mamma.
La zia in questione è Alma, un personaggio del tutto particolare, senza etichette e difficile da inquadrare, forse perché non ha nessuna voglia di rientrare in uno schema.
Anche il libro stesso lo definirei non convenzionale, non segue una trama ma semplicemente racconta le sfumature delle persone; di come ogni individuo è diverso.
Possiamo giudicare una madre perché non si è comportata in modo affettuoso, o un padre che non ha saputo chiudere una relazione inesistente.
Possiamo analizzare la vita di una zia che fa delle scelte sbagliate, a volte.
Ma la verità è che non c’è sempre qualcosa di giusto o di sbagliato.
Quando incontriamo per la prima volta qualcuno, inevitabilmente gli assegnamo un’etichetta e spesso diventa una firma difficile da sradicare.
Ma in realtà, nascondiamo la verità, semplicemente perché ci manca il coraggio di far vedere al mondo chi siamo realmente.
L’Alma della storia, invece, ha quel coraggio, l’indifferenza che le serve per essere chi vuole essere.
Per essere felice senza promettere, ogni volta che diciamo a qualcuno “te lo prometto” è li che per zia Alma inizia la fine.
Dietro una promessa si nasconde un legame, che può essere rotto e inevitabilmente sofferto.
Nella ricerca, invece, nel desiderio, nell’attesa è li che sta la felicità.
«Siamo figli di chiunque sia in grado di prendersi cura di noi, al di là del grembo che ci custodisce prima di consegnarci al mondo.»
Levante
«Vorresti incontrarla davvero, Alma. Magari mentre viene fuori a salvarti dalle pagine stesse di questo romanzo, tanto sei riuscito a immaginartela, per filo e per segno, nei dettagli microscopici della sua essenza, e pure in quelli macroscopici della sua piccola grande storia. Carola Carulli, con le sue parole esperte e piene di tutto, ti accompagna su quella giostra fantastica chiamata ‘vita’.»
Giuliano Sangiorgi
«Carola Carulli sente solo con il suo cuore, pensa solo con la sua testa. E con quel cuore e quella testa scrive.»
Chiara Gamberale